Tra le richieste di chi me l'ha commissionato c'era l'esigenza di mantenere uno spessore ridotto, quindi la necessità di evitare fibbie pur mantenendo un'elevata resistenza... si parla sempre di uno staffile e in caso di rottura ne va della pellaccia del cavaliere!
Ho risolto a modo mio: per limitare lo spessore dello staffile ho messo da parte l'ottimo cuoio Sedgwick da staffili (per l'elevato spessore, 5 mm abbondanti) e ho optato per cuoio da briglieria opportunamente abbassato a 1.5-2 mm anzichè i canonici 4 accoppiato a una cinghia di nylon che il fornitore mi garantisce reggere una tonnellata e mezzo, il tutto cucito con punto sellaio con treccia di nylon da 1 mm, mentre per il fissaggio del passante ho utilizzato un gancio a T. In questo modo evito una fibbia di acciaio che creerebbe un ingombro "duro" in corrispondenza dell'interno coscia del cavaliere: di sicuro il gancio a T risulta più tollerabile, in quanto la parte indeformabile è ridotta al minimo.
Le regolazioni vengono effettuate con una fibbia conway, quelle che funzionano senza ardiglione, nell'estremità che porta la staffa. Lavorando su una lunghezza ben precisa (sono staffili su misura) ho potuto limitare il numero dei buchi di regolazione a 5, più che sufficienti sia per lavorare staffati corti che per preparare una ripresa di dressage.
Ovviamente tutta la fibbieria è in acciaio inossidabile!
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